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About

CLAUDIO ARGENTIERO da quasi trent'anni si occupa di fotografia. Il suo percorso si snoda tra lavori su committenza e ricerca personale. È da sempre interessato alla documentazione del territorio e dei suoi mutamenti, producendo immagini per mostre e libri, collaborando con enti pubblici e privati. Dal 1988 cura e organizza mostre ed eventi fotografici di rilievo. è ideatore e curatore del Festival Fotografico Italiano, dal 2013 Europeo, e di molte rassegne annuali, tra cui quelle organizzate, da oltre quindici anni, presso la storica Villa Pomini di Castellanza, dove è stato istituzionalizzato lo stesso archivio, oggi sede del FIF (Fondo Italiano Fotografia). Ama il b/n, che ha sempre stampato in camera oscura, ha sperimentato la fotografia infrarosso, le antiche tecniche e le più moderne tecnologie digitali di stampa ne art, in stretta collaborazione con EPSON. Ha esposto in importanti spazi in Italia, all’estero e ad Arles (Francia), tempio della fotografia mondiale, in contemporanea ai RIP dal 2005 al 2015, realizzando, con altri autori, due libri sulla cittadina francese, capitale della fotografia internazionale. Ha al suo attivo svariati libri, e nuovi sono in fase di realizzazione per il 2016. Apprezzamenti significativi sono giunti per la pubblicazione del libro L’anima delle risaie. Genti, luoghi, memorie e incanti (2013) racconto visivo lungo dieci anni alla scoperta di cascine, risaie e mondine tra Vercelli e Novara. Nuova rappresentativa pubblicazione di riconosciuto valore il libro Incontrando Milano. Due autori, due stili, due epoche (2014). Un volume nato dalla determinazione dei due autori, Virgilio Carnisio e Claudio Argentiero, appartenenti a due generazioni differenti, necessariamente lontani per formazione ed esperienza ma vicini nel vivere o l’aver vissuto una Milano, alle porte dell’EXPO, dalle mille sfaccettature. Notevole anche la pubblicazione di Figure Silenti, omaggio ad Odoardo Tabacchi (2014), ricerca fotogra ca nella quale Claudio Argentiero indaga la simultaneità delle possibilità espressive date dalla luce e dalle forme, a volte morbide a volte rigorose. Il silenzio assume un volto, la luce diviene linguaggio e le ombre svelano presenze dal temperamento ra nato e vivido, scardinando i concetti di spazio e di tempo. Lago Maggiore - Incanti di luce (2015), racconta un viaggio visivo suggestivo che trasfigura gli spazi in “luce-colore” creando suggestioni ammalianti, smaterializzando la natura che circonda lo stesso lago, svelando panorami rigogliosi accompagnati da presenze silenziose sulle rive o nei candori dei giardini lacustri. Svela una realtà celata: le immagini, suggerite dal dato reale, diventano altro, nuove valenze al di fuori di un tempo determinato, come cristallizzate, e le inversioni cromatiche bene ciano del gioco di barbagli di luce che catturano gli occhi immobilizzando gure umane e arbusti. Ultime sue pubblicazioni sono rivolte alla documentazione del territorio in chiave critica ma anche poetica, in particolare Gallarate, dal centro nobilitando la periferia ( 2015) , Castellanza, sguardi, memorie, futuro (2016).

 Suoi lavori sono stati pubblicati su diverse testate del settore e d’arte. È ideatore e Presidente dall’origine dell’Archivio Fotografico Italiano, per il quale cura progetti a livello europeo, oltre ad essere photoeditor dei libri da collezione della collana d’autore AFI Sue immagini fanno parte di collezioni pubbliche private, italiane e straniere. 

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